Il premier Giorgia Meloni ritorna dall’Algeria soddisfatta di aver portato a casa un importante accordo per rimettere in progetto il gasdotto Galei (Gasdotto Algeria Sardegna Italia) che altro non è che una condotta sottomarina lunga 284 chilometri e profonda ben 2.880 metri che andrebbe, una volta terminata, dal porto algerino di Koudiet Draouche, nel nord-est del Paese, a quello di Porto Botte, nella Sardegna sud-occidentale. Successivamente arrivare fino ad Olbia e poi con un’altra condotta fino a Piombino per la distribuzione sul territorio nazionale e in tutta Europa.

Opera che potrà dare importanti vantaggi dal punto di vista energetico e trasformare l’Italia in un hub energetico per tutta Europa. Il progetto che avrà un “orizzonte di legislatura” così come dichiarato dal premier, metterà i primi passi attraverso cinque intese che sono stati firmati durante la prima visita Algeri. Nell’accordo l’importante promessa di rafforzare la collaborazione fra i due paesi dal punto di vista politico ed economico. Tra gli accordi importantissimo quello fra Eni e Sonatrach, su idrogeno e riduzione dei gas serra.

Dicevamo di un Presidente del consiglio soddisfatto, il quale porta a casa la disponibilità a collaborare da parte del più grande paese africano ma soprattutto il più stabile di tutta l’area nordafricana.
Il governo italiano e quello algerino, hanno sottolineato la necessità di intensificare il rapporto su vari fronti. Fra le imprese, come ad esempio Confindustria che con Carlo Bonomi ha stretto un accordo con il suo omologo algerino, sul fronte industriale con Fiat che inizierà nella prossima primavera la produzione di auto e moto e con il dossier energia al primo posto in agenda, con il paese nordafricano che punta a diversificare la propria produzione, non solo di gas naturale ma anche di idrogeno e delle rinnovabili.
l’Italia offre un vero e proprio Ponte verso l’Europa, ma come contropartita chiede la soluzione del famoso “collo di bottiglia” del gasdotto soprattutto al centro d’Italia, che creerebbe problemi per il passaggio delle fonti energetiche lasciando cosi dimezzate la potenziale distribuzione delle fonti di energia, così come dichiarato dall’amministratore delegato Eni Claudio Descalzi.

Il premier Meloni, sperando in un coinvolgimento dell’Europa tenterà di coinvolgere gli altri paesi africani, così da rendere sempre più indipendente l’Italia e l’Europa dalla Russia e dalla Cina.
Soddisfazione per l’importante accordo è stata espressa anche dai parlamentari sardi, che hanno parlato di un risultato fondamentale per il rilancio della nostra isola, la quale diventerà strategica non solo per l’Italia ma anche per l’Europa.

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