La giungla dei monopattini. Così la definisce la maggior parte dei cittadini, in gran parte pedoni, che ogni giorno ha la disavventura di imbattersi nei nuovi fruitori della cosiddetta “mobilità dolce”.

Li vediamo sfrecciare sulle nostre strade,  con sorpassi azzardati, incuranti del pericolo e sui marciapiedi dimenticandosi della presenza di negozi, portoni e pedoni con velocità e capacità motoria variabile. Esistono quelli a noleggio, ma anche di proprietà e a volte vengono “montati” da due persone contemporaneamente, con i rischi che questo comporta, oltre evidentemente a non rispettarne l’uso consentito. Dagli ultimi dati raccolti da alcuni istituti di ricerca, il numero degli incidenti che ha visto coinvolti i monopattini, è cresciuto del 270 per cento.

A oggi, la possibilità di poterlo noleggiare, è consentita dalla legge ai maggiori di anni 14, ma ovviamente non si ha la possibilità che questo venga verificato, ad esempio se il mezzo viene prese a noleggio da un ragazzo  “autorizzato “e poi dato a chi invece non lo è. Per non parlare poi dei “parcheggi”  selvaggi con i mezzi lasciati su marciapiedi o scaricati agli angoli delle strade oppure, come spesso accade,  in prossimità di scivoli per i diversamente abili.

Ma la guida scorretta non riguarda evidentemente solo i minori, affiancati spesso da adulti poco attenti al rispetto del codice della strada, obbligatorio anche per i mezzi a batteria. Se sovente ci si affida alla responsabilità personale e ad alcune campagne di sensibilizzazione, occorre una regolamentazione più attenta e più stringente per quanto riguarda regole e modalità di noleggio e utilizzo.

Il governo, pare stia cercando di adottare i dovuti correttivi del caso, anche con alcune proposte portate avanti dai banchi della maggioranza. Come quella presentata ad esempio, da alcuni deputati di Fratelli d’Italia che chiedono una regolamentazione circa l’uso di tutti i mezzi a due ruote e che prevede ad esempio, la conoscenza delle regole della circolazione, la presenza di una targa per poter facilmente individuare il mezzo e eventuali sistemi di protezione. Rendere la mobilità leggera e sostenibile, ma contemporaneamente sicura è dunque possibile. Con regole e tanto buon senso.

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