Il  Governo Meloni va avanti con l’introduzione delle modifiche promesse in campagna elettorale per dare occasioni di lavoro a chi può accedervi e contemporaneamente garantire aiuto e sostegno a chi non ha la possibilità di rientrare nel mondo del lavoro.

Secondo un rapporto dell’ Ufficio Parlamentare di bilancio, i primi dati raccolti dopo le prime scelte  compiute dal Governo,  relativi ad una simulazione in base ai numeri ISEE, parlano di un calo dei percettori del reddito di cittadinanza, che passano da 1.2 milioni a circa 790 mila nuclei familiari che avranno diritto  al nuovo Assegno di inclusione con un aumento di 50.000 unità in considerazione della modifica del  vincolo di residenza.  Questa nuova misura, introdotta con il DL Lavoro, andrà a sostituire proprio il RdC, in un progetto di modifiche delle misure di contrasto alla povertà da parte dell’ esecutivo Meloni.
Vengono esclusi dalla misura di sostegno, i soggetti dai 18 ai 59 anni, non disabili e non impegnati in lavoro di cura, con l’eccezione di coloro che risultino conviventi con persone non in grado di lavorare. Per questa tipologia di cittadini, viene introdotto il (SFL) Supporto per la formazione e lavoro, con un piccolo aiuto economico, della durata di 12 mesi,  a condizione che questi partecipino a progetti di formazione o accompagnamento al lavoro.

Sempre guardando i numeri, considerando complessivamente AdI e l’assegno unico, ai nuclei familiari che percepivano il Reddito di Cittadinanza verranno destinate risorse per circa 6 miliardi, con un aumento di circa 190 milioni.

Da aprile 2019 allo stesso mese del 2023 sono stati impegnati circa 30 miliardi da parte dello Stato  per l’erogazione del RdC e della Pensioni di Cittadinanza, partendo dai 570 mila beneficiari iniziali,  fino al picco massimo raggiunto dei circa 1.400 mila nel luglio 2021, con riduzione progressiva fino ai mesi attuali.

Questi nuovi criteri, introdotti dal Governo, ridefiniscono dunque gli importi con un aumento generale rispetto al RdC, soprattutto per i nuclei con disabili o con figli minori di tre anni.  Questo dovuto alla possibilità da parte dei titolari di AdI, di poter usufruire dell’Assegno unico interamente e non in forma ridotta così com’era previsto per i percettori del RdC.

Continua dunque il lavoro da parte di Giorgia Meloni e del suo Governo, per ridare centralità al lavoro e alla sua dignità, ma anche alla formazione di figure professionali utili, non solo per le aziende che chiedono manodopera qualificata e spesso ben retribuita, ma per la crescita generale ed economica della nostra Nazione.

0Shares

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *