Il problema che abbiamo ereditato, stava creando seri problemi alle casse dello Stato con un probabile effetto devastante per famiglie e imprese”. Questo il senso dell’intervento del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nel suo consueto appuntamento con “gli appunti di Giorgia”, attraverso il quale il Premier spiega nel dettaglio tutti gli interventi del Governo sulle varie materie su cui è impegnato.

Una di queste è certamente il caos “Bonus edilizi”, sul quale molto si sta discutendo e che sta mettendo in ansia migliaia di imprese e tante famiglie che avevano confidato in questa misura, per la ristrutturazione della propria abitazione. Com’è ormai noto il governo aveva deciso nelle scorse settimane, di ridurre la percentuale relativa al Bonus, dal 110% al 90%, ma nei giorni scorsi è dovuto intervenire “per – come precisato dal Presidente Meloni – cercare di sanare una situazione che è diventata purtroppo fuori controllo, con esiti che possono diventare imprevedibili e molto pesanti”.

Durante il corso degli anni, ricordiamo, tutti i governi hanno attuato politiche che dessero la possibilità di scaricare le tasse e avere alcune agevolazioni. Le misure poi che hanno lo scopo di mettere in sicurezza le abitazioni o di produrre efficientamento energetico, “sono buone misure, sono misure utili, che favoriscono il lavoro e che fanno circolare l’economia, superbonus compreso” – ha precisato Giorgia Meloni, che punta il dito sulla scrittura della legge, la quale “ha generato una serie di problemi, che noi abbiamo ereditato e che siamo tenuti a cercare di risolvere”.

IL Presidente sottolinea poi nella sua analisi, che Il primo errore fatto era relativo alla possibilità di poter scaricare il 110% e quindi più di quello che si spendeva e ciò ha previsto una mancanza di controllo sulla spesa totale e che ha generato come primo risultato, l’aumento spropositato dei materiali. Ecco il perché della riduzione dal 110% al 90%.

“Ma il danno maggiore, incalza Giorgia Meloni – è stato generato dalla possibilità di cedere i crediti con lo Stato a chiunque (Banca, intermediatore finanziario ad un impresa ecc..) illimitatamente e senza alcun controllo”. Addirittura – precisa – nella prima fase, senza poter risalire a chi avesse generato il credito.
Il Presidente del Consiglio si è quindi soffermata sulle cifre di una situazione insostenibile, che ha creato una “bolla” di quasi 105 miliardi di euro, sottolineando che durante la campagna elettorale – con una stoccata al pentastellato Conte – c’era chisi vantava di poter offrire gratuitamente a tutti la possibilità di ristrutturare casa. Ma tutto questo“ha inciso sui soldi dei contribuenti” , anche di chi non possiede nulla, con una spesa pro capite di circa 2000 euro, neonati compresi.

Nell’ultimo CdM il Governo ha provveduto quindi ad arginare questo fenomeno e soprattutto a mettere un blocco alle tante truffe nate durante l’applicazione del Superbonus, per un danno calcolato in circa 9 miliardi, anche per dare risposte e soprattutto maggior certezza, alle tante imprese oneste che hanno investito e che ora devono poter avere i soldi per quali hanno svolto i lavori. La prima misura adottata, è stata quella di allungare il periodo, da cinque a dieci anni, la possibilità di smaltire i crediti. Un decreto che impedisce alla P.A. di acquistare i crediti, proprio per non generare altro debito a spese di contribuenti. Si è provveduto poi al blocco degli sconti in fattura. Salvi gli interventi sulle abitazioni unifamiliari per i cui interventi è stata presentata la CILA (documentazione di inizio attività.

Per quel che riguarda i condomini, la scadenza a cui fare riferimento, è quella relativa alla delibera dell’ assemblea condominiale fissata al 24 novembre 2022 e della successiva presentazione della CILA (25 novembre). Sul futuro, Giorgia Meloni ha precisato che “non sarà possibile cedere altri crediti, ma utilizzare il Superbonus nella misura del 90% potendolo scaricare dalle tasse” . Questo provvedimento secondo il Governo darà fiato alle imprese che altrimenti non potranno avere la possibilità di avere i soldi per i lavori già eseguiti.

Continuando infatti con la situazione attuale, lo Stato avrebbe avuto circa 40 miliardi di debito in più e quindi con l’impossibilità di agire in maniera consistente sulla legge finanziaria. Il Governo convocherà tutte le associazioni di categoria e le aziende coinvolte “per capire come intervenire ulteriormente per migliorare i provvedimenti – ha aggiunto Meloni – per salvare imprese e lavoratori, mettendo la misura del bonus in un binario sensato. Anche perché, quando vi dicono che qualcosa è gratis, rischia che non lo sia e può diventare come in questo caso un problema”.

Ora nei prossimo giorni si attendono maggiori sviluppi, dopo gli incontri annunciati dal Presidente Meloni, per trovare una soluzione ad una situazione che è diventata talmente ingarbugliata, da mettere a rischio imprese e lavoratori, e soprattutto dopo le tante modifiche in corso operate dal governo precedente che hanno generato confusione e paura di conseguenze gravi, non solo da parte delle aziende ma anche dei cittadini.

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