In ritardo a causa dei vari impegni istituzionali, era in arrivo dal vertice in Tunisia, ma con la ferma volontà di esserci, per ribadire il concetto che l’Italia può e deve ripartire dalle sue enormi capacità e dalla sua storia, fatta di grandi imprese.

Questo il senso del messaggio che il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha voluto dare durante l’ufficializzazione della candidatura dell’Italia per la realizzazione dell’Einstein Telescope, il più grande e potente cacciatore di onde gravitazionali mai costruito, tenutasi a Roma all’Osservatorio Astronomico dell’Istituto nazionale di astrofisica. E a proposito di ritardo la Meloni ha scherzato con il Premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi, sulla possibilità di utilizzare in futuro il teletrasporto.

Alla Conferenza stampa per la presentazione della candidatura hanno partecipato , oltre al già citato Premio Nobel Parisi, il  vicepresidente  del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Calderone e il presidente della Regione  Sardegna, Christian Solinas, regione indicata per la possibile realizzazione della struttura. Presente anche il  sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano.

Fra gli esperti presenti all’evento, l’ambasciatore e capo delegazione italiana nel “board of Governmental representatives” di Einstein Telescope, Ettore Sequi  e Antonio Zoccoli , presidente dell’Istituto nazionale di Fisica nucleare.

Dicevamo della Sardegna, indicata per la realizzazione dell’opera che si preannuncia rivoluzionaria e di fondamentale importanza per capire il cosmo, in quanto il sito individuato dagli esperti è quello dell’ex miniera di “Sos Enattos” comune di Lula in Provincia di Nuoro. La zona infatti è stata ritenuta la più idonea per la possibilità di poter realizzare tunnel e scavi in profondità in sicurezza proprio per la conformazione del terreno, per la bassissima densità di presenza dell’uomo, per la bassa rumorosità  e per la  praticamente nulla attività sismica.

Il progetto prevede un investimento di circa 1,90 miliardi di euro,  diviso tra progettazione 50 milioni di euro (2008-2017); 171 milioni di euro per la preparazione (2018-2027); 1,7 miliardi per l’implementazione (2025-2035) e 37 milioni di euro l’anno perle attività (2034-2038).

Come sottolineato dal Governo, l’effetto in termini occupazionali e di indotto sarà molto importante e significativo che è stato stimato in una forza lavoro di circa 36.000 persone con il circa 70%  riservato all’Italia, in quanto nazione ospitante nel caso di aggiudicazione dell’opera.

Struttura intitolata, lo ricordiamo, ad Albert Enstein, che per primo aveva parlato dell’esistenza delle onde gravitazionali, importanti per capire l’universo, la sua storia, la sua  evoluzione e la sua energia.

Il Governo Meloni dunque, punta tutto e scommette sulla Sardegna e sulla capacità tutta italiana, di realizzare grandi opere al sevizio non solo della collettività, ma del mondo.

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