Delle due l’una.

O si ha fiducia nei confronti di chi deve decidere o si urla al ”gomblotto” . Tertium non datur.

E non mi riferisco certamente alle dichiarazioni  della  stellata “Presidenta” Todde sulla nota vicenda della decadenza,  ma a chi nel suo stesso partito, assume atteggiamenti fuori luogo, con toni e conclusioni totalmente in contrasto con la sua “Presidenta”.

Mentre la “dichiarata decaduta” Todde infatti, si mostra fiduciosa del lavoro della Magistratura ( frase ormai abusata un po’ come il “anche a te e famiglia”), da altro microfono e a favore di taccuino, si parla di sassolino nell’ ingranaggio, inserito da chi ancora non è dato sapere.

Posto che il sassolino l’ho sempre conosciuto dentro la scarpa, mentre nell’ ingranaggio  tutt’al più della semplice sabbia, sarebbe importante sapere quale “sistema di potere e controllo rodato” verrebbe minato da una decisione della Corte d’appello di Cagliari – Collegio Regionale di garanzia elettorale , quindi la più autorevole voce a tutela della certezza del rispetto delle regole e della legge.  Di grazia, a chi ci si riferisce quando si parla di “menzogne, trame di palazzo e fantasiose iniziative”?

Quello che fa sorridere, se non ci fosse da piangere, è il piagnisteo ex-grillino, toccato da una vicenda che ha più il sapore della beffa per chi, fin dalla sua costituzione, ha sovente usato toni  sferzanti e insolenti nei confronti di chi ha avuto a che fare con vicende giudiziarie spesso dubbie o in taluni casi infondate.  Il famoso e mai passato di moda pulpito.

Il filosofo Socrate sapeva di non sapere….

Chi non sa cosa dire invece, forse dovrebbe tacere e attendere. Sarebbe cosa buona e giusta.

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