Dopo anni di Fazio sità, ecco arrivare anche le dimissioni dell’Annunziata nazionale.
Ormai è moda la fuga da parte dei sinistri dell’azienda di Stato, ancor prima che i nuovi vertici possano imboccare la porta del loro nuovo ufficio dirigenziale.

E fa onestamente sorridere, che nelle trasmissioni a guida sinistra, nell’ormai dilagante gioco del tiro al deputato di destra, si accusino paradossalmente i rappresentanti della maggioranza addirittura di vittimismo.

Nel caso poi della Annunziata e di Fabio Fazio, si potrebbe parlare piuttosto di vittimismo anticipato, molto lontano da ciò che dovrebbe prescrivere la loro deontologia professionale e la presa di posizione di qualsiasi pensiero ideologico.

Facendo pensare con il loro atteggiamento infantile ( come quando da piccoli si lasciava il campo di gioco per dispetto portandosi via il pallone), che per anni i rappresentanti politici ospitati nella loro trasmissioni, si siano trovati a casa del nemico e non di un giornalista che dovrebbe mantenere una posizione equidistante libera da qualsiasi condizionamento ideologico. Ma di questo non avevamo mai avuto dubbi.

E a proposito di giornalisti (seppur non in casa di mamma Rai), assistere ad una trasmissione come quella di Giovanni Floris ( già, a volte mi faccio del male) che é stato anche lui per anni al soldo dei contribuenti italiani, dove si rovista nel cassonetto delle notizie con lo scopo di imbastire un’intera trasmissione contro Chiara Colosimo appena nominata nella commissione antimafia, solo sulla base di una sola foto, fa pensare veramente che per anni il servizio pubblico è stato ostaggio di giornalisti che hanno utilizzato il mezzo televisivo pubblico per screditare l’altrui parte politica.

Gli stessi che in queste ore abbandonano la nave, per la paura di non poter utilizzare lo stesso servizio (lottizzato per anni dai vari governi) per invitare e incensare gli ospiti amici e per bistrattare gli ospiti poco graditi nelle loro rare apparizioni.

Uno di questi, occorre ricordarlo, che disse durante un’intervista al Presidente Macron che Parigi era la capitale d’Italia.
Più Fazio-so di così. Allora é meglio godere della loro …. Annunziata fuga.

Con un pensiero finale, per chi ha portato avanti un giornalismo onesto,coraggioso, senza peli sulla lingua e che ha subìto di un vergognoso silenzio sinistro.

Ciao Maria Giovanna Maglie.

 

 

 

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