A sentire le trasmissioni tv ( quelle faziose sul serio e non sono poche), unitamente ai giornalini sinistri, l’informazione peninsulare, subirà “con l’arrivo delle destre” ( non ho ancora capito quante sono), una clamorosa “decespugliata” .

Fazio e Littizzetto, il caso più eclatante, dopo aver riempito lo schermo di penose e pesanti lezioni politiche, sono sulla rampa di lancio verso canale 9 ( Discovery per l’appunto), spinti da un contratto a diversi zeri, non certamente dal governo appena arrivato come la piazza progressista vuole fa credere.
L’unica cosa certa è che, dopo anni di strapotere mediatico sinistro, ora alcune trasmissioni subiranno una leggera modifica in termini di qualità e soprattutto controllo, con il giusto e doveroso tentativo di riequilibrare ciò che ha costituito per anni un vero e proprio monopolio.

E le manifestazioni di insofferenza, iniziano a palesarsi anche durante i normali dibattiti tv ( non solo sulle reti pubbliche ovviamente), dove spesso il conduttore con il cuore a sinistra ma con il portafoglio sul lato opposto, cade in attacchi scomposti e continue interruzioni, nei confronti di chi tenta di portare la propria tesi all’interno del dibattito e un pò di chiarezza verso i telespettatori.

Bianca Berlinguer, Rula Jebreal ( spesso ospite nei vari talk a trazione mancina), Roberto Saviano, Marco Damilano, Lucia Annunziata, Corrado Augias, Maurizio Mannoni  e Sigfrido Ranucci con Report, giusto per citare alcuni esempi, non costituiscono infatti certamente una voce equidistante sotto l’antenna di Stato.

E per fare un esempio di ciò che parliamo, oltre al palinsesto di Mamma Rai, durante la programmazione settimanale, possiamo (goderci?), le perfomance stile Zelig ad esempio di Propaganda Live su La7 e i suoi ospiti, intenti a deridere puntualmente ogni esponente dell’attuale maggioranza.

Come non fare poi un salto negli studi di “8 e mezzo” della Gruber, accompagnata dal fedele Scanzi o al Travaglio quotidiano, con una puntatina qua e là di Gad Lerner ( con il suo mono argomento sul fascismo) o nella “Piazza Pulita” del mitico Formigli ( di cui abbiamo già parlato in questo sito), oppure dal Floris ridens ( che non è una qualità di pianta)  con il suo esercito di opinionisti tutti marcatamente di sinistra, tranne alcuni ( pochi e in netta minoranza con un rapporto di spesso di  7 a 3 ) ospiti di area di centrodestra, puntualmente manco a dirlo, interrotti o derisi con battute da avanspettacolo e con i riassuntini da quinta elementare.

Ne avrò certamente dimenticato qualcuno ma, ne sono certo, chi legge saprà fare mente locale e ricordare tutte le volte che davanti alla tv si è chiesto il perché di tutto questo strapotere mediatico ,delle tante trasmissioni a senso unico di una sinistra che ora grida allo scandalo, al golpe e all’ occupazione del servizio pubblico, ma che ha la sola paura di perdere quel megafono che per anni, ha permesso loro di tentare di veicolare un pensiero unico verso i telespettatori e gli italiani.

Il valzer è iniziato, le casse di Maalox (per citare Ligabue) sono pronte e le lacrime di coccodrillo inizieranno a scendere abbondanti.

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Un pensiero su “Lacrime di coccodrillo”

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